Mortirolo da Mazzo di Valtellina

Dati:

Lunghezza: 12.2 km

Dislivello: 1300m

Pendenza media: 10,5%

Pendenza max: 20%

Tempi di percorrenza:

  1300 VAM = 58' 02''   1200 VAM =1h 02' 52''
  1100 VAM =1h 08' 36''   1000 VAM =1h 15' 28''
  900 VAM  =1h 23' 51'   800 VAM  =1h 34' 20''
  700 VAM  =1h 47' 49'   600 VAM  =2h 05' 45''

Descrizione:

Il Mortirolo è una salita simbolo per gli amanti del ciclismo, una salita epica: dura, con pendenze sempre elevate, sempre superiori al 10%. La salita è stata per anni territorio di battaglia durante le numerose volte in cui il giro d'Italia è passato da queste strade.

La partenza della salita avviene da Mazzo,un piccolo paesino della Valtellina, i primi metri non sono per nulla impegnativi, attraverseremo il piccolo borgo di Mazzo sino a raggiungere un cartello in legno che ci indica l'effettiva partenza della salita

Il primo chilometro è si impegnativo con pendenze intorno al 8/9%, ma rispetto a quello che dovremo affrontare è quasi il nulla. In questo primo tratto dovremo stare attenti a non fare subito dei fuori giri, onde evitare di finire la "benzina" troppo presto.

In questo primo tratto possiamo ammirare i bellissimi filari che ci accompagnano in questo primo chilometro

Al termine di questo primo chilometro avremo un tratto leggermente più impegnativo, di circa 500m, dopo il quale avremo pure un tratto di falsopiano dove possiamo recuperare prima di affrontare uno dei tratti più impegnativi.

Supereremo una vecchia torre alla nostra destra ed inizieremo a salire con pendenza quasi sempre sopra il 10%, in questo tratto troveremo alcuni tornanti, ma respirare e recuperare è quasi impossibile. Seppure quseto sia un tratto molto impegnativo non è ancora nulla, infatti appena usciremo dal bosco ed arriveremo nei pressi di alcune case, inizierà il tratto più duro con pendenze intorno al 20% per circa 700m. Questo tratto è micidiale e culmina con un tornante,abbastanza lungo, costituito da due curve a 90° e con un breve tratto rettilineo, di circa 20m, tra una e l'altra curva.

Purtroppo al termine di questo tratto duro le pendenze scemeranno, ma non abbastanza da rifiatare, rimanendo sempre intorno al 12/13%, e così rimarranno per un paio di chilometri. L'unico sollievo lo potremmo trovare lungo i numerosi tornanti, nel caso li prendessimo molto "alla larga".

La fatica si farà di sicuro sentire e l'aumento notevole di quota lo possiamo verificare grazie al cambiamento della vegetazione, passiamo da un bosco di latifoglie ad uno di abeti e larici. Le pendenze rimangono sempe alte, non c'è mai un momento in cui poter rifiatare.

Al chilometro 8, dopo una serie di tornanti ravvicinati, incontreremo il monumento dedicato a Marco Pantani.

Da ora in avanti le pendenze diminuiranno, portandosi intorno al 8/9%, incontreremo anche un bivio per la salita che sale da Grosotto,anch'essa dura, dopo il quale non troveremo più alcun ostacolo o biforcazione. Raggiungeremo il passo in poco tempo ed una volta usciti dal bosco le pendenze diventeranno lievi, quasi umane, rispetto a quello che abbiamo già percorso. Raggiunto il passo possiamo scegliere se ridiscendere dal versante di salita, oppure dal versante di Edolo, oppure, la migliore delle possibilità, affrontare una strada in costa, tra pascoli meravigliosi, che ci condurrà verso Trivigno e da li all'Aprica per poi tornare a Mazzo.


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